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Installazione 24:24 Epiphanìa di Romano|Serafini. Vista della mostra 24:24 Epiphanìa.

Attraverso una lunga gradinata si arriva ad una stanza completamente buia, le finestre sono serrate da pannelli scuri, lo sguardo è messo sotto scacco. Nulla è concesso alla visione. Spazio e corpo sono ora nella stessa condizione: il buio distrugge limiti, infrange barriere. È il monito degli artisti a spogliarsi delle congetture per prepararsi ad accogliere la prossima visione.
Ed ecco.
Senza alcun preavviso il buio viene interrotto da bagliori laterali che durano qualche secondo: sono rivelazioni, via via più chiare, intense, illuminanti. Un rumore metallico simile ad una vecchia ripresa cinematografica accompagna l’azione che illumina l’installazione in tre tempi diversi in sequenze separate.
Dapprima un faro punta una pioggia dorata di semi di girasole, fitta e luminosa. E’ la celebrazione della nascita, del germe di vita prolifica. Poi è la volta di un girasole che sfacciatamente mostra la sua corolla. Esso rappresenta il singolo con la sua fragile e composita intimità, forte e precario nella sua solitudine. Infine un gruppo di girasoli, messi in posa plastica sul lato destro del cono visivo: rappresentano il gruppo e la potenza della sua unione.

di Giovanna Calabrese
estratto dal testo del catalogo d’artista 24:24 Epiphanìa


Installazione 24:24 Epiphanìa – Girasoli, semi di girasoli, arduino, luce, superfice riflettente, legno, passione – site specific (h. 3 m x l. 5 m x p. 8 m) -2018

di Romano|Serafini


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